
Museo del Bargello
Il Museo Nazionale del Bargello di Firenze ha sede in uno dei più importanti palazzi medioevali della città, il Palazzo del Podestà, ed ospita la più importante collezione di sculture rinascimentali esistente.
Il Museo Nazionale del Bargello è uno dei principali musei di Firenze e si trova presso l’antico Palazzo del Podestà, nelle immediate vicinanze di Palazzo Vecchio, ed ospita la più importante collezione di sculture medioevali e rinascimentali sin dal 1865, anno della sua costituzione.


La storia del Palazzo
Il Museo ha sede nel Palazzo del Podestà, in via del Proconsolo, già via de’Librai. L’edificazione risale alla seconda metà del ‘200 ed anticipa di circa mezzo secolo la realizzazione del Palazzo della Signoria, il Palazzo Vecchio. L’origine risale alla conquistata indipendenza di Firenze dal marchesato di Toscana e la conseguente riorganizzazione statutaria che ne prevedeva al vertice un Podestà.
Il Podestà di Firenze
Il podestà era sottoposto a regole ferree: doveva essere forestiero cioè proveniente da una città politicamente amica e distante non meno di 50 miglia da Firenze e doveva venire da solo, di lignaggio nobile e aver più di 36 anni. Con gli emolumenti ricevuti dal Comune doveva mantenere a sue spese due giudici, 4 notai, 8 donzelli, 2 trombetti, 1 paggio, 4 cavalli 1 ufficiale con 24 soldati.
Fuori dall’esercizio delle sue funzioni doveva essere inavvicinabile. L’incarico durava 1 anno, dal 1290 diventarono 6 mesi e poteva essere rinnovato solo 1 volta per meriti speciali, come avvenne per il primo podestà il milanese Gualfredotto Grasselli, che nel 1207 era riuscito a conciliare Pistoia e Firenze.
Il primo Podestà ad insediarvisi fu Uberto da Lucca, nel 1250. Cinque anni dopo, nel 1255, iniziarono i lavori per completarsi con la realizzazione del verone nel 1320 circa.


La Torre del Bargello
L’imponenza del Palazzo è raffigurata dalla Torre del Bargello; insieme alla Torre di Arnolfo in Palazzo Vecchio raffigurano i due poteri della Firenze medioevale: Il Podestà, infatti, nella Firenze comunale aveva le funzioni dell’odierno Presidente della Corte Costituzionale.
Con l’avvento del potere mediceo, il palazzo del Podestà diviene il Palazzo del Bargello, luogo nel quale venne esercitata la giustizia criminale, con processi, torture legalizzate, condanne a morte con relativa esecuzione. In sostanza, il Bargello divenne un luogo di dolore e disperazione, fino a quando nel 1782 vennero bruciati nel cortile interno tutti gli strumenti di tortura. Nel 1786 infine il Granducato di Toscana abolì, primo stato in assoluto, la Pena Capitale.
Firenze Capitale e istituzione del Museo
Con l’avvento di Firenze Capitale nel 1865, centenario della nascita di Dante, il Governo Provvisorio della Toscana decise di istituire il primo Museo Nazionale per custodire i capolavori della grande scultura rinascimentale italiana, in particolare Donatello e Michelangelo.
Il Bargello diviene così il Museo della scultura e delle arti decorative.
Museo nazionale del Bargello – Cosa vedere
Le opere presenti nel Bargello si estendono per tutti i piani del palazzo, compresi il Cortile ed il Verone.
Protagonista del piano terra è Michelangelo con il suo Bacco: l’opera raffigura Bacco, ebbro e barcollante, affiancato da un satiro bambino che ride maliziosamente e morde l’uva di nascosto. E’ il risultato dell’incontro tra il ventenne scultore e la bellezza dell’antico ammirata prima nei Giardini di San Marco, in Firenze, e poi durante il soggiorno romano.
Altre importanti opere che troviamo al piano terra del Bargello sono la Madonna col Bambino (Tondo Pitti), il Ganimede e la raffigurazione di Cosimo del Cellini, la celebrazione di Firenze vittoriosa su Pisa di Giambologna, Leda ed il Cigno di Bartolomeo Ammannati.
La Sala di Donatello
Al primo piano troviamo la Sala di Donatello, dove si può comprendere a pieno la genesi del Rinascimento fiorentino. Ecco il David di Donatello, opera bronzea che sorprende per originalità e forza innovativa rispetto all’epoca nella quale venne realizzato (1435-1440). La penuria di documenti ha da sempre dato seguito ad un dibattito su committenza, cronologia, ideologia, simbologia dell’opera. Fonti ottocentesche lo collocano al centro del cortile del Palazzo dei Medici (in via Larga) per il matrimonio tra Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini. Vasari lo cita poi al Centro del Cortile di Palazzo Vecchio.
Successivo di pochi anni ecco il David del Verrocchio, una diversa interpretazione dove il David, giovane e guizzante, orgoglioso e felice della sua vittoria. Un plastico crudele e simpatico al tempo stesso. Vi è poi il San Giorgio, sempre di Donatello, commissionato all’artista fiorentino da una delle Arti minori, quella degli Spadai e Corazzai, e destinata ad Orsanmichele.
Ecco poi il David di marmo di Donatello, commissionato nel 1408 per l’abside di Santa Maria del Fiore. Mai collocato sul contrafforte della tribuna, nel 1416 viene mandato in Palazzo Vecchio e per questa occasione modificato dall’autore per renderlo più baldanzoso e fiero.








Le formelle del Battistero
Troviamo poi due straordinarie formelle in bronzo realizzate da Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi, raffiguranti il Sacrificio di Isacco.




Le due formelle sono le uniche giunte sino ad oggi tra quelle realizzate da sette artisti per il concorso indetto nel 1401 dall’Arte di Calimala (dei Mercanti), patrona del Battistero di San Giovanni. Il concorso, al quale parteciparono sette orafi fiorentini e toscani, era stato indetto in occasione della realizzazione della seconda porta del Battistero, la Porta Nord. Ad aggiudicarsi la competizione fu proprio il Ghiberti, con il suo stile più tradizionale ed accattivante rispetto a quello del Brunelleschi, più sintetico e con precise citazione dell’Antico Testamento.


Le terracotte dei Della Robbia
Ecco poi le straordinarie maioliche in terracotta invetriata di Luca Della Robbia, prima, e di Andrea e Giovanni poi. Come non ammirare la Madonna che stringe il bambino al seno in un rapporto di grande tenerezza, vista ed amata anche da Raffaello!
La Collezione Carrand
Troviamo poi la Collezione Louis Carrand, collezionista francese dal grande gusto e dalla grande conoscenza, amante dell’Italia e di Firenze, alla quale ha lasciato in eredità il suo sterminato patrimonio composto da acquamanili in bronzo, smalti di Limoges e di Venezia, dipinti fiamminghi ed italiani.
La Cappella del Podestà, o della Maddalena
Cuore del palazzo è la Cappella del Podestà, ovvero il luogo dove i condannati a morte passavano la loro ultima notte. Nella cappella, databile agli anni trenta del ‘300, è presente un ciclo di affreschi della scuola di Giotto dedicato alle Storie di Maria Maddalena ed al Giudizio Universale. Prima di essere condotto al Patibolo, nel campo delle forche fuori dalla Porta alla Croce, il condannato poteva così riflettere e pregare davanti al Paradiso, con alle spalle l’Inferno a conforto, con scene di grandi peccatori divenuti poi Santi. Nel Giudizio Universale figura anche Dante Alighieri, già all’epoca considerato un grande personaggio.


Le armature medicee
Tutta la cubatura del Palazzo è museo: sono infatti ospitati qui tutti i grandi pezzi dell’Armeria medicea, in precedenza custodita agli Uffizi ed in gran parte andata perduta. Tra gli oggetti è custodita l’armatura a punta di diamante di Giuliano, fratello di Lorenzo il Magnifico; completano la straordinaria collezione elmi da giostra, elmi da parata in velluto rosso e rame dorato, pistole a canna multipla, scudi con medusa e manifatture orientali turche. L’eroe di casa, Giovanni dalle Bande Nere, campeggia in una scultura di Francesco da Sangallo.
La voliera in bronzo dei Medici
Nel verone sono invece custodite le straordinarie opere di Bartolomeo Ammannati e Giambologna che compongono la voliera in bronzo, proveniente da una grotta della Villa Medicea di Castello.
La Sala dei Ritratti
La celebre Sala dei ritratti al secondo piano del Museo racconta com’erano le donne e gli uomini del Rinascimento fiorentino: acuti e sagaci banchieri come Piero Mellini ritratto da Benedetto da Maiano, uomini politici come Piero e Giovanni de’Medici ritratti da Mino da Fiesole e celebri spose come Battista Sforza immortalata da .
Gianlorenzo Bernini e Costanza Bonarelli
In una piccola ma preziosa sala al secondo piano incontriamo il ritratto scultoreo di Costanza Bonarelli realizzato da Gianlorenzo Bernini, grande artista ed amante delle belle donne. Qui Costanza è ritratta ancora tiepida di sonno.


Museo del Bargello Firenze Orari e prezzi
Il Museo del Bargello è aperto tutti i giorni dalle 8.15 alle 14.00 ad eccezione della seconda e quarta domenica e del primo, terzo e quinto lunedì del mese. Sono previste giornate di apertura speciale, anche con apertura pomeridiana. Il costo del biglietto di accesso al Museo è di 8 euro, sono ovviamente previste riduzioni e giornate con ingresso gratuito.
Per informazioni più precise e dettagliate consiglio di visitare la pagina ufficiale del Museo del Bargello.
Informazioni aggiornate al dicembre 2019


Visita guidata al Museo Nazionale del Bargello
Se siete desiderosi di scoprire le meravigliose opere custodite al Bargello, e saperne di più sui loro autori, sui loro committenti e sulle loro caratteristiche, possiamo organizzare una visita guidata al Museo del Bargello. Per maggiori informazioni potete contattarmi al numero +393381705461 oppure inviarmi una mail all’indirizzo info@guidaturisticaperfirenze.com. In alternativa potete utilizzare il form qui presente.
Sarà per me un piacere accompagnarvi in questo straordinario viaggio del quale non è possibile non entusiasmarsi e rimanere ogni volta ammirati davanti ai capolavori lì custoditi.