Il Museo delle Cappelle Medicee a Firenze, Pantheon della famiglia Medici
Il Museo delle Cappelle Medicee fa parte, con la Basilica di San Lorenzo e la Biblioteca, del Complesso Mediceo Laurenziano. Al suo interno riposano alcuni tra i più importanti membri della famiglia Medici.
Unitamente alla Basilica di San Lorenzo, al Chiostro dei Canonici ed alla Biblioteca Medicea Laurenziana, le Cappelle Medicee fanno parte del Complesso Mediceo Laurenziano. Il legame tra la potente famiglia Medici e San Lorenzo è molto forte ed evidente nelle arti e nelle architetture dei luoghi. La dinastia medicea lo volle come proprio Pantheon: nelle Cappelle Medicee riposano infatti alcuni tra i principali membri della famiglia tra i quali Lorenzo il Magnifico ed il fratello Giuliano, Cosimo I, Ferdinando I e Francesco 1.




L’accesso al Museo delle Cappelle Medicee si raggiunge uscendo dalla Basilica di San Lorenzo e proseguendo lungo il perimetro architettonico.
Entrando ci troviamo in una parte della cripta del complesso laurenziano. Qui riposano Giovanni dalle Bande Nere, Maria Salviati e molti altri membri della famiglia. Nello stesso ambiente sono conservati ed esposti preziosi reliquiari del XVII e XVIII secolo.
Nella cripta si trova anche il monumento bronzeo dedicato ad Anna Maria Luisa de’Medici (Alfonso Boninsegni, 2004, da un suo calco in gesso per il concorso del 1946). La figura di Anna Maria Luisa è stata negli ultimi anni riscoperta e valorizzata. A Firenze la giornata del 18 febbraio (la data della morte di Anna) le è dedicata attraverso il corteo storico, manifestazioni ed eventi in Città. Conosciamo e viviamo Firenze anche grazie a lei, al suo Patto di Famiglia. Ecco l’articolo terzo, siamo nel 1737, il 31 ottobre:
La Serenissima Elettrice cede, dà e trasferisce al presente a S.A.R. per Lui, e i Suoi Successori Gran Duchi, tutti i Mobili, Effetti e Rarità della successione del Serenissimo Gran Duca suo fratello, come Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioie ed altre cose preziose, siccome le Sante Reliquie e Reliquiari, e loro Ornamenti della Cappella del Palazzo Reale, che S.A.R. si impegna di conservare, a condizione espressa che di quello [che] è per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri, non ne sarà nulla trasportato, o levato fuori della Capitale, e dello Stato del Gran Ducato.
Dopo aver omaggiato l’Ultima Medici saliremo verso la Cappella dei Principi, scoprendo la straordinaria tecnica del commesso fiorentino, i preziosi Cenotafi di Famiglia, e come I Medici abbiamo profuso molte delle proprie ricchezze per garantirsi l’eternità.
La Cappella dei Principi
Questa magnifica cappella è collocata dietro l’altare della Basilica di San Lorenzo. Nel giorno del Giovedì Santo è tradizione lasciarli in comunicazione tra loro, lasciando aperta la cancellata che normalmente li divide insieme ad una tenda gialla, per ricordare alla nostra memoria che sono stati concepiti parte dello stesso corpo architettonico.
Il progetto è ideato da Cosimo I de’ Medici, portato avanti dal figlio Ferdinando II, che lo affida al fratello Don Giovanni. L’architetto che lo realizza è Matteo Nigetti (inizio dei lavori 1604). Per decorare questo ricchissimo ambiente, la cui cupola è la seconda per ampiezza a Firenze dopo quella della Cattedrale – Ferdinando I de’ Medici promuove la fondazione dell’Opificio delle Pietre dure e della tecnica del Commesso fiorentino. I peculiari mosaici si distinguono completamente dal mosaico tradizionale, aprendo ai nostri sguardi superfici lisce, lucenti e compatte, come dipinti di pietra. Il successo darà grandissimo per tutto il secolo XVII e XVIII. Ancora oggi storiche botteghe fiorentine portano avanti con tradizione e innovazione questa tecnica storica (un esempio da non perdere è la bottega Scarpelli)
Le pareti della Cappella accolgono cenotafi medicei e solo due delle sculture in porfido vengono ultimate da Pietro Tacca e dedicate a Ferdinando I e Cosimo II. Le spoglie dei Granduchi riposano nella cripta del Buontalenti, dietro le mura della Cappella.
Dietro la cappella una piccola sala accoglie preziosi reliquiari della collezione medicea.
Michelangelo e la Sagrestia Nuova
Lasciata la Cappella, collocata precisamente dietro l’altare della Basilica, ci dirigiamo verso la Sagrestia Nuova, capolavoro architettonico e scultoreo di Michelangelo. La Sagrestia Nuova, speculare a quella Vecchia Brunelleschiana, ne riprende le dimensioni, ma entrando in questo spazio il sentimento percepito muta profondamente.
Michelangelo, che inizia i lavori su commissione di Leone X primo Papa Medici il 4 novembre 1519, manifesta una continuità con Brunelleschi nell’utilizzo della bicromia dell’intonaco e della pietra serena, ma lo spazio è plasmato con un’articolazione fortemente innovativa. Intenso il dinamismo dato da lesene scanalate, tabernacoli sopraporta, finestre dai timpani aggettanti e poi cornici, patere, festoni, filari di mascheroni grotteschi. Le sculture dei monumenti funebri medicei, pur non compiute da Michelangelo nella loro interezza, formano con questa innovativa e pulsante architettura un unico, vibrante corpo, in cui batte il cuore di Michelangelo.




Il Maestro, durante l’assedio di Firenze (1529-1530) difende con coraggio la libertà della sua città contro I Medici e Carlo V e i Medici, dopo la fine del conflitto, nella persona di Clemente VII, committente e secondo Papa Medici, lo perdoneranno, forse più che per pietà per consapevolezza e speranza che potesse finire il magnifico lavoro. Prima di ricevere questo perdono il Maestro rimane nascosto in un piccolo vano sotterraneo al quale si accede a lato dell’altare, sulle cui pareti lascerà magnifici disegni.
Nel 1534 Michelangelo abbandona Firenze per stabilirsi definitavamente a Roma, seguendo la libertà contro il tirannico dispotismo mediceo. Le sculture che lascia sono sette: Giuliano duca di Nemours col Giorno e la Notte, Lorenzo duca d’Urbino con l’Aurora ed il Crepuscolo, La Madonna Medici. Saranno al proprio posto solo le statue dei Duchi, la Madonna e i Santi Cosma e Damiano (non finiti, in una stanza accanto).Rimane incompiuto il monumento ai Magnifici Lorenzo e Giuliano.
Dopo i vani tentativi di far rientrare Michelangelo a Firenze, saranno Tribolo e Vasari a portare a compimento l’intero progetto michelangiolesco, il cui tema è quello del tempo: il tempo di Dio ed il tempo dell’uomo.
La visita alla Sagrestia Nuova è una summa del pensiero michelangiolesco, uno studio su uno spazio architettonico che prelude a certe spettacolarità seicentesche, un incontro intenso con Michelangelo che, pur con le modiche dipendenti dall’incompiutezza del progetto, testimonia l’interezza della sua poetica.
Maggiori informazioni sul Museo delle Cappelle Medicee
Il Museo delle Cappelle Medicee fa parte del gruppo dei Musei del Bargello, il più importante museo dedicato alla scultura rinascimentale. Per informazioni sugli orari e per l’acquisto dei biglietti vi invito a visitare il sito ufficiale del Museo.
Se invece desiderate approfondire con me il Museo, oppure organizzare una visita guidata alle Cappelle Medicee, potete contattarmi al numero +393381705461 oppure inviarmi una mail all’indirizzo info@guidaturisticaperfirenze.com.
In alternativa potete utilizzare il form qui presente.