“Ona, Ona, Ona,
O che bella Rificolona,
La mia l’é coi fiocchi,
La tua l’é coi pidocchi! ”
I bambini fiorentini cantano questa canzone mentre vagano per le vie di Firenze la prima settimana di settembre, portando con sè lanterne di carta legate agli estremi di bastoni chiamati rifricolone. Ci sono diverse teorie sull’origine della tradizione; alcuni sostengono che commemorasse l’entrata trionfale delle truppe fiorentine a Siena il 2 Agosto del 1555 quando i soldati legarono le lanterne all’estremità delle loro aste. Più probabilmente la Festa della Rifricolona iniziò per il Gran Mercato dell’Autunno, il 7 settembre, il giorno prima della festività della Vergine, in Piazza Santissima Annunziata. Era probabilmente il più importante giorno di mercato dell’anno per gli agricoltori, la loro occasione per guadagnare in preparazione dell’inverno che li aspettava : per arrivare presto, gli abitanti delle campagne, si alzavano prima dell’alba e partivano con delle lanterne, fatte mettendo una candela all’interno di una struttura di carta tessuto che la riparasse dal vento, per illuminare la via..
Ai bambini piace creare le proprie lanterne con la carta velina colorata oppure sparare con le cerbottane dei contadini, nel tentativo di rompere la carta velina e incendiare le lanterne.
Il mercato esiste ancora oggi, sotto forma di un’enorme fiera in Piazza Santissima Annunziata fra il 6 e 7 settembre; è la prima fiera tenuta dai produttori biologici in Italia e rimane una delle più importanti.
I bambini fiorentini ancora escono con le loro lanterne, i primi giorni di settembre e ci sono i gruppi nelle piazze, con spettacoli teatrali e di musica. La Festa della Rifricolona si chiude con un processione nella notte del 7, da Piazza Santa Croce a Piazza Santissima Annunziata, condotta dal cardinale. Dopo il discorso del cardinale, c’è la sfida finale per le vie, e si arriva a fino alle prime ore del mattino.