La Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il cuore sacro di Firenze.
La Cattedrale di Santa Maria del Fiore rappresenta da sei secoli il cuore sacro della città di Firenze. Scopriamo insieme il Duomo, il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto ed il Grande Museo del Duomo.
Santa Maria del Fiore è il Duomo di Firenze, si trova in Piazza del Duomo, di fronte al Battistero di San Giovanni sito nella piazza omonima. Corrisponde, nella Firenze romana, al lato nord dell’antico cardus. Il Duomo di Santa Maria del Fiore poggia le proprie fondamenta su quelle romane, i cui resti sono ancora ben visibili nella Cripta di Santa Reparata.
La prima pietra della Cattedrale venne posta l’8 settembre 1296. A questa data corrisponde la nascita dell’Opera del Duomo, fabriceria che si prese cura della tutela dei monumenti di tutta l’area sacra fiorentina, il cui principale sponsor fu l’Arte della Lana. Fino a quel momento il Duomo di Firenze era Santa Reparata, di dimensioni oramai non più sufficienti ad accogliere una popolazione di fedeli in crescita. La prima cattedrale di Firenze fu San Lorenzo, consacrata nel 393 da Sant’Ambrogio, a testimoniare già a quel tempo una viva comunità cristiana presente in Città.




La direzione dei lavori fu affidata al celebre architetto e scultore Arnolfo di Cambio, già conosciuto per l’edificazione della Basilica di Santa Croce e che successivamente sarà protagonista della scena fiorentina con i cantieri del Palazzo dei Priori, della seconda cerchia muraria della città e della Badia Fiorentina.
Come ben espresso dalle celebri sculture in Piazza del Duomo, accanto alla figura di Arnolfo primo architetto spicca quella di Filippo Brunelleschi, autore della celebre Cupola del Duomo. Il Campanile di Giotto testimonia la presenza di un altro grande maestro impegnato nella Fabrica.
Tra i tre monumenti del Complesso di Santa Maria del Fiore, il più antico è il Battistero, consacrato nel 1059.
Il Battistero di Firenze, il Bel San Giovanni




Il Battistero di San Giovanni è uno dei monumenti più importanti per capire il cuore e il carattere della città. Le linee classiche ed essenziali, la sintesi cromatica dei marmi toscani bianchi e verdi, le architetture che sembrano preannunciare il futuro Rinascimento, già visibile nel dialogo tra le due cupole, la propria e quella del Duomo, entrambe ottagonali e doppie, entrambe con lanterna sormontata da globo con la croce.
Sotto al Battistero, in epoca romana erano edificate abitazioni importanti, come testimonia il retaggio di una domus incastonato come una gemma preziosa sul lato sud-ovest del rivestimento esterno del monumento. Inoltre, in epoca alto medioevale, il Battistero era circondato da un area cimiteriale a testimonianza della quale due sarcofagi romani rimasero lungamente ai lati di una delle tre porte del Battistero, quella orentale detta Porta del Paradiso.
Come detto, il Battistero di Firenze, di forma ottagonale, ha tre porte di accesso. La prima, a sud, fu opera di Andrea Pisano (1333), la seconda a nord, celeberrima, di Lorenzo Ghiberti (1401), l’ultima dello stesso grande Maestro, la Porta del Paradiso ad oriente, realizzata tra il 1425 ed il 1452. Tutte e tre le porte del Battistero sono oggi conservate nel Museo dell’Opera del Duomo e sostituite da copie.
Magnifici i mosaici presenti all’interno della Cupola del Battistero, alcuni dei quali su cartone di Coppo di Marcovaldo, ed il pavimento recante ornamenti orientali e i dodici segni zodiacali a testimonianza della presenza di uno gnomone.
Il Battistero è uno dei massimi esempi di Romanico fiorentino ed è tra i luoghi più cari dei fiorentini, che qui hanno ricevuto il Battesimo fino al secondo dopo guerra. Lo stesso Dante venne qui Battezzato ed espresse il suo profondo legame con questo luogo denominandolo il mio Bel San Giovanni (Inferno, canto XIX).
Santa Maria del Fiore Firenze – La Cattedrale
Dal 1296 i lavori si protrassero lungamente. Arnolfo infatti morì intorno al 1307 lasciando il cantiere – la faccita in particolare – incompiuto. La sua opera venne portata avanti da altri maestri, tra i quali ricordiamo Andrea Pisano e Francesco Talenti, ma si arrestò di fronte alla risoluzione della copertura della grande cupola, per la quale l’Opera aprì un concorso vinto da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti.




Il giorno di capodanno fiorentino del 1436, ovvero il 25 marzo, Papa Eugenio IV consacrò la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
La facciata restò incompleta fino al 1587 quando i Medici decisero di rimuovere la faccita di Arnolfo di Cambio che decorava esclusivamente la parte inferiore, con l’idea di ripristinarne una nuova e completa. In realtà per la realizzazione della facciata così come la vediamo oggi si è dovuto attendere il 1871, con la partenza dei lavori su progetto di Emilio De Fabris, architetto fiorentino, terminati nel 1887.
Cupola Santa Maria del Fiore, il capolavoro di Filippo Brunelleschi
Il concorso per la copertura della Cupola della Cattedrale fu vinto da Filippo Brunelleschi e da Lorenzo Ghiberti. Giorgio Vasari, ne Le Vite, racconta dell’amarezza del Brunelleschi nel dover condividere il proprio lavoro con il Ghiberti, grande orafo e scultore ma non architetto. Ben presto infatti le incompetenze architettoniche del Maestro di due delle Porte del Battistero emersero e con piccoli stratagemmi Filippo riuscì a guadagnarsi la direzione esclusiva dei lavori.
La sua principale fonte di ispirazione fu la Cupola del Battistero di San Giovanni, ottagonale e doppia. La copertura dell’ampio diametro (siamo nell’ordine dei 45 metri), fu risolta con due cupole voltate con mattoni a lisca di pesce autoportanti ed aventi una intercapedine reciproca. La lanterna fu inserita per una funzione statica ed estetica in dialogo con quella del Battistero.
Il termine dei lavori di Filippo Brunelleschi portò alla consacrazione del Duomo e dette impulso ad un rinnovamento decorativo del Monumento, come testimoniano committenze prestigiose quali: il David a Michelangelo, che avrebbe dovuto essere collocato su uno dei pilastri esterni del Duomo, la pregiata pavimentazione a Baccio d’Agnolo e l’immenso affresco della cupola interna realizzato da Giorgio Vasari e Federico Zuccari.
La Cupola di Brunelleschi di cotto e costoloni bianchi diventa il simbolo della città e del territorio toscano, come attesta fin da subito il celebre passo di Leon Battista Alberti “Structura si grande, erta sopra e’ cieli, ampla da coprire chon sua ombra tutti e popoli toscani.“




Il Campanile di Giotto
L’edificazione del Campanile di Giotto iniziò sotto la guida del maestro di Vespignano nel 1334. Giotto morì dopo soli tre anni, avendo realizzato solo i primi due livelli del campanile. L’opera così come oggi è conosciuta in tutto il mondo venne terminata da Andrea Pisano e Francesco Talenti, che ne modificarono parzialmente il progetto originale. L’altezza del campanile è di 82 metri ed è possibile, attraverso un camminamento interno, godere di uno dei più bei panorami di Firenze.
Il Grande Museo dell’Opera del Duomo
Alle spalle del Duomo sorge il Grande Museo del Duomo, completamente rinnovato ed ampliato recentemente. Al suo interno è custodita la memoria storica della Fabbrica con gli originali delle tre porte del Battistero, le formelle e le sculture del Campanile, l’antica facciata di Arnolfo di Cambio, la Pietà Bandini di Michelangelo ed altri tesori.
Firenze Santa Maria del Fiore – Visita guidata
Sarà un piacere organizzare una visita guidata alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, al Battistero di San Giovanni, al Campanile di Giotto ed al Museo del Duomo. Per maggiori informazioni potete scrivermi una mail (info@guidaturisticaperfirenze.com) oppure telefonarmi al numero 338 1705461. Cliccando sull’icona verde qui a fianco è possibile inviarmi direttamente un messaggio WhatsApp.
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